In queste settimane di emergenza epidemiologica è evidente che per le aziende un aspetto critico, che necessita di idonei protocolli anti-contagio, è quello relativo alle entrate e uscite dal luogo di lavoro di fornitori, trasportatori e di imprese in appalto.
Nel “ Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” si indica che in riferimento all’entrata ed uscita dai luoghi di lavoro, e riguardo ai luoghi di transito, devono essere determinate, e indicate precisamente nel protocollo aziendale le modalità ritenute più efficaci ed idonee (affiggendo e/o consegnando materiale esplicativo), per informare chiunque dovesse trovarsi ad entrare in azienda, sulle disposizioni emesse dalle Autorità, ma soprattutto sulle procedure da seguire in azienda per dare tempestiva informazione, a fronte del concretizzarsi di condizioni di pericolo contagio.
Ai tempi del Covid19
Nel Protocollo aziendale dovranno essere indicate “le procedure ritenute più efficaci ed idonee per regolare i flussi di ingresso, transito e uscita degli esterni (fornitori, trasportatori…)”. Procedure che dovranno riguardare “modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in presenza in azienda”.
In relazione alla possibilità suggerita – nel “Protocollo condiviso” – di “far rimanere gli autisti a bordo dei mezzi di trasporto utilizzati dai fornitori, del non consentire in modo assoluto l’accesso agli uffici e, in fase di scarico e carico, del far attenere il trasportatore alla rigorosa distanza di sicurezza minima di un metro, dovranno essere redatte per scritto le procedure che dovranno, oltre ad essere previste nel Protocollo aziendale anti-contagio, anche risultare richiamate in specifiche informative chiare e visibili all’entrata e uscita dall’azienda, così come anche attraverso la consegna di informative cartacee (nel rispetto della distanza minima) al fine di evitare qualsiasi mancata informazione e, pertanto, mancato rispetto delle regole da parte dei fornitori”. E nel caso di necessaria discesa dal mezzo di trasporto utilizzato dagli esterni, per il minimo tempo necessario a svolgere le pratiche documentali relative all’accesso, “dovrà essere garantita nel luogo di promiscuità (tra personale esterno ed interno) la fruizione di presidi di detergenza” , “oltre al rispetto della distanza minima di sicurezza e delle regole di igiene delle mani e del non toccarsi bocca, occhi, naso”.
Dovranno poi essere previste anche delle procedure di comportamento per i lavoratori che saranno chiamati a gestire gli accessi degli esterni in modo da fornirgli le indicazioni e il potere di far rispettare le regole predisposte, anche in caso ci fossero resistenze o rifiuto da parte degli esterni.
…e non
Il ricevimento merci è senza dubbio una delle fasi più importanti che riguardano il settore alimentare e non solo.
In campo alimentare ogni piano HACCP è presente un diagramma di flusso che descrive tutte le fasi che si svolgono all’interno dell’azienda alimentare. Il ricevimento merci rappresenta la prima fase di ogni diagramma ed è fondamentale che venga tenuta sotto controllo in tutti i suoi punti critici.
I pericoli di cui si deve tenere conto in fase di accettazione sono di origine chimica, fisica e biologica. Per i primi due pericoli è sufficiente un controllo di tipo visivo, mentre per il terzo, nel caso si tratti di merci deperibili, è necessario anche uno strumento di misura: il termometro a sonda.
Per quanto riguarda il rischio chimico è sufficiente controllare che nel vano di carico del furgone siano presenti solo merci di origine alimentare disposte in maniera non promiscua. Ad esempio l’ortofrutta che potrebbe contenere pesticidi non dovrebbe essere trasportata con alimenti che non vengono sottoposti a lavaggio prima di essere manipolati; oppure tutti i prodotti detergenti e sanificanti da consegnare o utilizzati per la pulizia del furgone dovrebbe essere separata dal resto della merce alimentare, in modo da evitare qualsiasi rischio in caso di sversamento.
Il rischio fisico prevede un controllo sullo stato di confezioni e imballaggi che devono essere integri, senza bombature, rigonfiamenti, scheggiature o corpi estranei visibili.
Il rischio biologico è invece quello più considerato ed anche il più complesso da esaminare. I pericoli in gioco, sia che si tratti di merci deperibili o non deperibili, sono la contaminazione e la proliferazione.
Il pericolo di proliferazione riguarda invece gli alimenti deperibili da trasportare e conservare a temperatura controllata. In fase di ricevimento è fondamentale servirsi di un termometro a sonda per verificare la temperatura a cui arrivano le merci. Per ogni categoria merceologica esistono dei limiti critici che devono essere rigorosamente rispettati per poter accettare i prodotti.
Qualsiasi controllo sul fornitore e sulle materie prime all’accettazione non esime un’azienda da definire un controllo analitico interno basato sempre e ovviamente sull’analisi dei pericoli.
Il controllo in ricevimento delle merci è una fase di primaria importanza per qualsiasi impresa dove sicuramente la qualità dei controlli condiziona il processo di lavoro dell’intera azienda. Vuoi saperne di più? Contattaci!!.