Non è la prima volta che l’Istituto Superiore di Sanità, in relazione all’attuale emergenza COVID-19, si sofferma su una delle possibili conseguenze della sospensione o della drastica riduzione di alcune attività e nella frequenza e nella gestione di molti edifici associati a queste attività: l’aumento del rischio legionella.
L’Istituto lo aveva rilevato, nel Rapporto COVID-19 n. 21/2020, riguardo alle strutture turistico recettive (e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzati durante la pandemia) e torna a parlarne nel Rapporto ISS COVID-19 n. 27/2020 con riferimento al settore odontoiatrico.
Il problema è che “la chiusura di edifici o parti di essi o il loro uso limitato, se non gestita in modo adeguato, può aumentare il rischio di crescita di Legionella negli impianti idrici e nei dispositivi associati. Alcuni autori hanno evidenziato che il 20% dei pazienti COVID-19 avevano presumibilmente contratto una co-infezione da Legionella pneumophila avendo un titolo di anticorpi specifici IgM anti-Legionella positivo”.
Per questo motivo bisogna porre una speciale “attenzione” alle caratteristiche di qualità dell’aria indoor che vengono a determinarsi nei diversi ambienti, postazioni e spazi lavorativi, considerando l’influenza di
diversi fattori:
- Ricambio dell’aria (naturale, meccanico, centralizzato e non), rimodulando le frequenze e le modalità delle manutenzioni in funzione degli attuali rischi per la salute;
- Parametri microclimatici strettamente connessi con la salute (si va incontro alle alte temperature ed elevati valori di umidità relativa dell’aria);
- Uso di prodotti e di attrezzature impiegate nell’attività di pulizia, sanificazione e disinfezione;
- Carichi di lavoro, rideterminati con l’obiettivo di garantire e massimizzare in ogni condizione la protezione della salute dei cittadini, visitatori, clienti e lavoratori, e assicurare la riduzione del rischio di trasmissione
La legionella
La Legionella è uno tra i patogeni più importanti trasmessi attraverso l’acqua, responsabile di una grave polmonite interstiziale denominata “malattia dei legionari”, generalmente nota come “legionellosi”, a notifica
obbligatoria, e di una sindrome lieve simil-influenzale detta “Febbre di Pontiac”.
Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.
La Legionella ristagna nell’acqua ferma a una temperatura tra i 40° e i 55° e si diffonde attraverso il vapore inalato (per esempio quello della doccia). Le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus possono quindi aumentare la diffusione della Legionella in quanto tantissime attività e strutture sono rimaste chiuse, gli impianti di circolazione dell’acqua sono fermi da settimane e c’è il rischio che il batterio della Legionella proliferi, perché queste sono le condizioni ideali per questo microrganismo.
Le realtà maggiormente esposte sono: alberghi, centri, benessere, seconde case, palestre, centri sportivi, piscine, autolavaggio, qualsiasi edificio o struttura dotata di un sistema idraulico e, ovviamente, anche gli impianti di condizionamento dell’aria. Il batterio della Legionella, infatti, può proliferare anche all’interno condizionatore dell’aria e essere causa di numerose malattie respiratorie.
La guida dell’ISS per evitare l’infezione
Per evitare che si verifichino casi di legionella alla riapertura degli edifici, in questi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una guida dettagliata per contrastare questa infezione. Nel caso in cui la struttura in questione sia rimasta chiuso per più di un mese, bisogna applicare le seguenti misure:
• Verificare la corretta circolazione dell’acqua calda: la temperatura all’interno dell’accumulo o del boiler non deve essere inferiore a 60°C. Mentre quella misurata in corrispondenza del ritorno dagli anelli di ricircolo non deve scendere sotto ai 50°C;
• Verificare la temperatura dell’acqua calda: deve raggiungere un valore non inferiore a 50°C entro 1 minuto dall’apertura del terminale. La temperatura dell’acqua fredda non deve invece superare i 20°C dopo un flussaggio di 1 minuto;
• Massima igiene dei dispositivi sanitari: disinfettare periodicamente con cloro le cassette di scarico per WC, gli orinatoi;
• Attenzione ai residui di cloro: assicurarsi che i serbatoi di dell’acqua potabile contengano cloro residuo libero. Il valore consigliato è 0,2 mg/l. Invece le concentrazioni di disinfettante più elevati (1-3 mg/l) favoriscono la proliferazione di legionella;
• Monitorare costantemente le temperature: deve essere effettuato per almeno 48 ore dopo il riutilizzo degli impianti idrici. A tal fine bisogna prelevare dei campioni d’acqua. Se questi risultano negativi, i sistemi di acqua calda e fredda sono da considerarsi sotto controllo e l’edificio può essere riaperto.
Ma l’ISS pone l’attenzione anche sugli impianti di condizionamento: devono essere sanificati tanto per la prevenzione del Coronavirus quanto per quella della Legionella!
Per questo è stato stilato il Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020 Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2.
Innanzitutto:
- Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento. Tenere sotto controllo i parametri microclimatici (es. temperatura, umidità relativa, CO2).
- Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) eliminare totalmente il ricircolo dell’aria.
- Pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente.
Per saperne di più, per avere una consulenza e per effettuare analisi sulla Legionella rivolgiti al laboratorio Deltacontrol!